situazione del Venezuela
Politica

Il neosegretario del PCI Lazio, Oreste Della Posta, e la situazione del Venezuela

In queste ore, il segretario regionale del PCI, Oreste Della Posta, ha provveduto a diffondere la netta presa di posizione dei Comunisti del Lazio.

 Anche se si trova dall’altra parte dell’oceano, il Venezuela è più vicino di quanto si possa pensare. Oltre ai tantissimi italiani che vivono a Caracas e dintorni, ed ai venezuelani che stanno arrivando in Italia, il Paese rimane centrale per gli equilibri geopolitici mondiali. Anche per questo, i fatti in Venezuela riscuotono sempre un grande interesse da parte dei media.

È noto a tutti che le elezioni presidenziali del maggio 2018 avevano sancito la conferma di Nicolás Maduro alla guida del Paese, con il 67,7% di preferenze. Solo il 46,1% degli aventi diritto si era però recato alle urne: rispetto alle elezioni del 2013, si è registrato un calo dell’80% dell’affluenza a causa soprattutto del boicottaggio portato avanti dalle opposizioni per protesta contro i metodi anti-democratici del Presidente uscente.

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani aveva denunciato fin da subito la mancanza di trasparenza delle votazioni e alcuni Stati – tra cui Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina – si erano affrettati a non riconoscere il risultato delle elezioni. Lo scorso 10 gennaio Maduro si è quindi insediato per il suo secondo mandato presidenziale.

Il 23 gennaio l’opposizione ha organizzato una manifestazione anti-governativa che ha richiamato nelle piazze di Caracas, Barquisimeto, Maracaibo, Barinas e San Cristóbal migliaia di cittadini. Proprio durante la manifestazione, Juan Guaidó,  si è auto-proclamato Presidente ad interim del Paese con tanto di giuramento davanti alla folla. Lo ha fatto al fine di tutelare il nuovo ordine democratico e per convocare nuove elezioni libere.

Per quanto siano numerose le accuse nei confronti della linea politica di Maduro, è un dato di fatto che la sua elezione è stata assolutamente democratica, pertanto non sta occupando il suo ruolo abusivamente. Che le elezioni siano state poco trasparenti è ancora da dimostrare. Il fatto che il Venezuela disponga di numerose riserve di petrolio che facciano gola agli Stati imperialisti dell’Occidente (Usa in primis) non è un mistero, tant’è vero che non si troverebbe un’altra giustificazione all’intromissione così brutale di costoro negli affari interni di uno Stato sovrano, quale è il Venezuela.

Le forze imperialiste, che hanno intenzione di attuare un colpo di Stato, devono fare però i conti con il forte sostegno popolare al governo legittimo di Maduro, che, proseguendo l’opera di Chavez, tra mille difficoltà, si è fatto promotore di una politica di integrazione e solidarietà. Il PCI offre il pieno sostegno al presidente Maduro, la cui elezione è frutto della volontà popolare e si augura che cessi il più presto possibile l’ondata di scontri e violenze che ha purtroppo già generato una quindicina di morti.

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